Calunnie e offese alla polizia locale, gli agenti passano al contrattacco

Annunciati esposti e querele contro i post offensivi su Facebook

martedì 15 settembre 2015 15.23
Non ci stanno più gli agenti della polizia municipale a fare da parafulmine. Le polizie municipali come è noto rappresentano il fronte più avanzato delle pubbliche amministrazioni, gli agenti sono quelli che più di tutto si trovano a stretto contatto con i cittadini. Sono quelli che attuano gli indirizzi della politica e che si prendono i rimbrotti da parte di tutti. Soprattutto oggi che Facebook è diventata una piazza pubblica a tutti gli effetti, pur virtuale, sono loro i primi ad andare in pasto all'opinione pubblica.

Le critiche ci possono pure stare, ma in effetti talvolta c'è gente che esagera. Succede anche dalle nostre parti. Ci sono alcuni cittadini terlizzesi — per la verità sempre i soliti noti — che trascorrono tutto il tempo delle loro giornate sui social network a puntare il dito su questo o quello. Ma il disagio della polizia municipale è un sentimento che non riguarda soltanto gli agenti di Terlizzi ma tutta la categoria in diverse altre città della Puglia e in Italia.

Ed ecco che allora l'Associazione Nazionale Polizia Locale Italiana (ANVU), il cui vice presidente è il terlizzese Nino Barione, ha deciso di passare al contrattacco. Ecco cosa dice Barione:

"Giorno dopo giorno sono sempre più frequenti le segnalazioni che rivedo dai colleghi in servizio nella mia regione, dal comando di polizia locale più piccolo a quello più grande, circa espressioni offensive, calunniose e diffamatorie dei cosiddetti cittadini "esperti, attenti e infallibili investigatori" che sui social network pronunciano "condanne di cassazione" sull'operato di noi operatori di polizia locale. Constata l'indifferenza della stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali dalle quali dipendiamo, e pur riconoscendo a tutti il sacrosanto diritto di denunciare nelle sedi competenti il mancato rispetto delle leggi da parte degli operatori di polizia, (chissà perché solo di quella locale) difendere la dignità professionale dei colleghi tutti, tutelare anche la serenità famigliare che spesso viene minata sempre dagli "affettusoi" commenti postati soprattutto su facebook, è un dovere da parte di questa presidenza regionale porre in essere azioni a tutela della categoria. E' stato dato mandato pieno ai legali della suindicataa Associazione Polizia Locale d'Italia, di denunciare alle Procure competenti per territorio i post sui social network che saranno segnalati dai colleghi e che saranno ritenuti meritevoli di esposti-querela ivi comprese le segnalazioni alla Polizia Postale per i cosiddetti profili falsi. L'eventuale risarcimento in sede civile sarà devoluto in beneficienza come già avvenuto in passato."