"Apriti Millico": sold out per il progetto teatrale de La Garra

Gaetano Paparella:«C’è una grande attenzione al teatro da parte dei terlizzesi»

lunedì 3 febbraio 2020
A cura di Vincenza Urbano
Sold out per il progetto "Apriti Millico", organizzato da La Garra, cui hanno aderito cinquanta persone, non solo terlizzesi ma anche provenienti dai paesi limitrofi come Ruvo e Molfetta. Tra i partecipanti, ragazzi e adulti desiderosi di avvicinarsi al mondo del teatro attraverso la guida di soggetti esperti.

A coordinare il tutto, il regista e attore teatrale Michele Altamura che con la sua esperienza pluriennale riesce a cogliere le esigenze dei partecipanti, indirizzandoli al meglio verso la comprensione della scena e del linguaggio teatrale. «Si tratta di un'occasione che a Terlizzi non ho mai vissuto. Per me rappresenta una rivoluzione».

In tutto quattro spettacoli di autori diversi in location differenti che si protrarranno fino al prossimo aprile. Ogni appuntamento si articola in tre fasi: la prima di preparazione alla visione mediante l'analisi delle biografie degli artisti, anticipazioni e curiosità; la seconda consiste nell'assistere allo spettacolo; la terza è data dall'incontro con gli autori per discutere insieme, ponendo domande e facendo emergere riflessioni e impressioni.

Con il teatro Millico di Terlizzi chiuso da trent'anni, l'obiettivo è quello di «creare» degli spettatori consapevoli in grado di dare origine a una «direzione artistica dal basso». È questo il pensiero dei ragazzi de La Garra, sintetizzato dal suo presidente Gaetano Paparella, «Vogliamo formare persone che sappiano leggere il teatro. Vogliamo far notare che c'è una grande attenzione al teatro da parte del pubblico terlizzese. Proprio per questo auspichiamo che il Millico apra quanto prima».

"La ragione del terrore" di Michele Santeramo è stato il primo spettacolo approfondito nella sua totalità con la tripartizione dei momenti sopra descritti. Attore, drammaturgo e sceneggiatore originario di Terlizzi, Santeramo si è concentrato sul concetto relativo di «miseria», vissuta da ciascuno a modo suo durante la propria esistenza. «La miseria toglie la bellezza alla vita e mette a confronto le persone con la verità: quando si vive nella miseria si tende a essere sinceri, nel benessere, invece, è più facile dire le bugie», afferma Santeramo, «Un misero che trattiene un barlume di bellezza è un eroe, perché continua a rimanere un essere umano».

Il teatro educa a «mettersi in ascolto» ed è destinato a essere «immortale», perché la performance non si limita ai confini del palcoscenico ma li oltrepassa, raggiungendo la platea, cui è richiesto di essere parte attiva, interlocutrice di quanto viene trasmesso dagli attori. Una sorta di «patto di credibilità tra chi sale sul palco e lo spettatore», dunque, «Anche se è finto, bisogna crederci».

Il 23 febbraio sarà la volta, invece, di "Si nota all'imbrunire" di Silvio Orlando e Lucia Calamaro, all'interno del Teatro Piccinni di Bari.
Progetto Apriti Millico