Andria ricorda il poliziotto terlizzese Volpe nel giorno di San Michele

In occasione della ricorrenza dedicata al patrono della Polizia di Stato

lunedì 1 ottobre 2018 12.54
A cura di Riccardo Di Pietro
Il 29 settembre, in occasione della ricorrenza di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato, nella Cattedrale di Andria è stata celebrata una S. Messa di suffragio per ricordare Giuseppe Volpe, il 43enne Assistente Capo della Polizia di Stato, nativo di Terlizzi, scomparso prematuramente lo scorso 2 agosto e per il quale colleghi, familiari ed amici hanno voluto questa celebrazione Eucaristica, la cui iniziativa è stata sostenuta dal locale Commissariato della Polizia di Stato.
Il rito eucaristico è stato officiato dal Vicario diocesano don Gianni Massaro e da don Riccardo Agresti, cappellano della Polizia di Stato.

Don Gianni, nella sua omelia, dopo aver salutato tutti i presenti, tra questi il Primo Dirigente dr. Emanuele Bonato ed il personale del Commissariato della Polizia di Stato di Andria intervenuto, oltre a familiari e tanti amici presenti, ha tenuto a sottolineare il lavoro che quotidianamente svolgono i poliziotti, che hanno in San Michele Arcangelo il loro patrono e protettore, cui affidano la propria vita per prezioso servizio svolto, finalizzato alla sicurezza ed al bene della collettività. Un servizio non sempre apprezzato e gratificato.

Il prelato ha voluto salutare la signora Rosanna e la piccola Giorgia moglie e figliuola dell'assistente capo della P.S. ricordandolo così: "Il nostro fratello defunto Giuseppe si è sempre distinto per una vita dedita agli altri. Egli ha vestito la divisa per 23 anni con grande abnegazione e spirito di servizio. Gli ultimi sette anni li ha vissuti qui, in questa città, facendosi apprezzare da tutti per le doti di profonda umanità ed elevato senso del dovere. Fino alla fine ha voluto portare avanti il suo contributo di crescita civile di questa comunità, malgrado la malattia lo minasse nel fisico ma non nello spirito. Neanche la malattia è riuscita a far venire meno in lui l'abnegazione per il lavoro il grande affetto verso la famiglia i colleghi e gli amici. Sempre disponibile ed affabile, pronto ad andare incontro a tutti e a sostenere anche dei turni impensabili.

Negli ultimi anni della malattia avrebbe potuto chiedere tranquillamente la cessazione dal servizio attivo, ma non lo ha fatto: ha lavorato sempre fino all'ultimo giorno prima di lasciarci. La presenza così sentita e la volontà forte da parte di tutti quanti noi di ricordarlo in questa celebrazione Eucaristica è la testimonianza più vera e più bella della sua amabilità e della sua bontà, del grande bene che ha seminato nei vostri cuori. In primo luogo ci rimane di lui la certezza che ora è nelle mani di Dio. L'amore è più grande e più forte della morte stessa, non è la presenza fisica che crea relazioni bensì l'amore. L'amore resiste alla morte perché l'amore è più forte della morte. Continuare ad amarlo ricordandolo costantemente, consentiranno di certo a chiunque lo ha conosciuto e da lui ha ricevuto del bene, di custodirlo nel proprio cuore, di sentirlo ancora vivo di sentirlo ancora presente".

Un poliziotto in servizio ad Andria, al termine della celebrazione eucaristica, ha recitato la preghiera del poliziotto dedicata a San Michele Arcangelo.

San Michele Arcangelo, nostro celeste Patrono, che hai vinto gli spiriti ribelli - nemici della Verità e della Giustizia - rendi forti e generosi, nella reverenza e l'adesione alla Legge del Signore, quanti la Patria ha chiamato ad assicurare tra i suoi cittadini concordia, onestà e pace affinché - nel rispetto di ogni legge - sia alimentato lo spirito di umana fraternità. Per questo, imploriamo dal tuo Patrocinio rettitudine alle nostre menti, vigore ai nostri voleri, onestà agli affetti nostri, per la serenità delle nostre case e per la dignità della nostra terra! Amen

Infine, don Riccardo ha voluto salutare la signora Rosalba e ha ribadito le parole e i sentimenti di vicinanza già citati da don Gianni, evidenziando, in particolare che tutti dobbiamo "fortificarci con la memoria e non con il ricordo puramente del passato".
Inoltre, ha concluso: "Gli esempi di persone come Giuseppe devono spronarci sempre ad avere dedizione verso il prossimo".

Alla celebrazione erano presenti molti colleghi in servizio, trasferiti o in pensione e tanti cittadini che hanno conosciuto e apprezzato le doti e i valori di Giuseppe.