Ana Estrela questa sera a Terlizzi

Sarà presentato il suo libro "Ethnic cook, sapori e storie del mondo"

giovedì 13 luglio 2023 17.34
Un libro per scoprire storie di integrazione, attraverso un ricettario multietnico da provare e gustare. Ricette da venti Paesi diversi e una sezione dedicata ai dolci dei cinque continenti. "Ethnic cook, sapori e storie del mondo", a cura di Ana Estrela, edito da La Meridiana, verrà presentato in un evento speciale questa sera, giovedì 13 luglio, alle 20.30 nel dehors di Musa - Storie d'Aperitivo in Corso Dante, 58 a Terlizzi. Uno showcooking in diretta con degustazione finale di un tris di portate, accompagnato da un drink a scelta.

Un evento con ingresso a pagamento su prenotazione obbligatoria.

Ventuno protagonisti della cucina che in ogni preparazione, in ogni portata, in ogni impiattamento, servono anche ciò che sono e lo raccontano in queste pagine con il loro amore e la loro bellezza. Solo da "come" li vogliamo guardare, da come vogliamo avvicinarci ai loro piatti e al loro mondo dipende il futuro che anche condividendo le tavole del mondo proviamo a costruire.

ANA ESTRELA nasce a Salvador di Bahia (Brasile) dove diventa ballerina e assistente di coreografia della Companhia Brasiliana di Dancas Populares. Utilizza la sua arte per promuovere percorsi di socializzazione per ragazzi di strada, bambini e adolescenti a rischio, persone con abilità altre, pazienti psichiatrici, prima in Brasile e poi in Italia dal 1999. Nel 2008 fonda l'associazione Culturale Origens che aggrega persone di diverse nazionalità, promuove eventi artistici culturali e progetti sociali nel territorio italiano e in quello brasiliano. Nel 2013 realizza, sotto il nome di Ethnic Cook, un progetto di integrazione tra i soggetti migranti e gli autoctoni attraverso la gastronomia. Ha dato vita a quattro festival di street food con Eataly Bari, alla prima mensa etnica del Sud Italia e al primo bistrot sociale multietnico. Il progetto, entrato a far parte della piattaforma Food for inclusion e UNHCR, è stato scelto dall'Università degli studi di Bari e Fondazione ISMU come una delle tre migliori pratiche al Sud che valorizzano le competenze dei migranti.