A Terlizzi le primarie si fanno a porte chiuse: vietato l'accesso ai giornalisti

Vitato l'accesso a una collaboratrice di Terlizziviva

domenica 30 aprile 2017 22.18
A cura di Cosimo de Gioia
Nel Partito Democratico di Terlizzi succedono cose strane e quantomeno indecorose. Lo scrutinio del voto delle primarie del Pd nella città dei fiori è avvenuto questa sera a porte chiuse. Porte chiuse a chiave facendo divieto a una collaboratrice di Terlizziviva di assistere allo scrutinio.

Scrutinio che, tra le altre cose, è avvenuto nella sede del Pd, in corso Vittorio Emanuele, sede differente rispetto a quella in cui è avvenuto il voto (il Chiostro delle Clarisse). La cosa che ci ha lasciato a dir poco perplessi, però, è la circostanza che lo stesso scrutinio sia avvenuto a porte chiuse. Porte chiuse a chiave e senza che vi potessero partecipare né i cittadini, né tantomeno la stampa. Alla faccia della trasparenza, verrebbe da dire.

Sicché mentre nelle altre città limitrofi, da Corato a Molfetta, da Bitonto a Bari, e in tutti i centri della Bat, i colleghi della stampa e del gruppo Viva hanno potuto seguire di persona i risultati delle primarie offrendo ai cittadini un servizio tempestivo e diretto, alla collega di Terlizziviva è stato fatto divieto di entrare nella sede del Partito Democratico.

I risultati delle primarie li abbiamo comunque ottenuti su gentile concessione del consigliere Michele Grassi che, rispondendo a una nostra richiesta, ce li ha comunicati via Whatsapp: Emiliano 1.132, Orlando 13; Renzi: 375, schede bianche 20,
Sulla questione dello scrutinio a porte chiuse, Grassi ha spiegato che nella sede terlizzese del Pd «stavano almeno 30 persone, tutti democratici e votanti dei tre candidati».

Poco prima, lo stesso Grassi ci aveva detto che a Terlizzi c'è stata «una grande partecipazione nonostante le Comunali impellenti, un'ottima partecipazione da parte dei cittadini terlizzesi. Si è votato con grande serenità di tutti un una splendida giornata di primavera. Nessuna contestazione.»