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Povertà in aumento, allarme dalla diocesi

Numeri preoccupanti sui nuovi poveri

E' in continuo aumento, più il 10%, il numero di utenti che si è rivolto per la prima volta ai Centri di ascolto. La Caritas diocesana fornisce i dati sulla situazione di povertà rilevati nelle città di competenza, confermando la situazione del mezzogiorno. Il quadro è stato pubblicato sul settimanale di informazione religiosa "Luce e Vita".

Il numero si riferisce a 10000 cittadini della diocesi che si dibattono fra assoluta povertà e povertà relativa. Secondo i dati, emerge che hanno fra i 35 e i 55 anni pari al 72% coloro i quali chiedono aiuto ai centri di ascolto Caritas. il dato è allarmante perchè si riferisce alla fascia di età che dovrebbe lavorare, produrre e creare economia. Quindi queste persone vivono il dramma della disoccupazione e si rivolgono alla Caritas per garantire alla famiglia proprio i generi di prima necessità.

Nel 91% dei casi, riferisce sempre Luce e Vita, il supporto richiesto ed erogato riguarda gli alimenti, ma non mancano, e sono in aumento, le richieste di sostegno economico, ma le possibilità di aiuto si restringono in quanto scarseggiano le risorse, di fronte all'aumento esponenziale. Si aggiunge anche un altro dramma che scoraggia sempre più i giovani a lasciare le case di origine e a mettere su famiglia. Infatti le giovani coppie sposate o conviventi non ce la fanno a fare fronte alle necessità quotidiane, ai pagamenti e la situazione, evidenzia la Caritas, diventa ancora più drammatica, quando ci sono bambini di mezzo, con le spese che comportano. Situazione difficile anche per la categoria dei pensionati con un + 6% che aiutano e supportano i figli che hanno perso il lavoro.

Gli anziani, mettendo da parte l' orgoglio e dopo aver lavorato una vita, infatti si rivolgono alla Caritas per avere alimenti e aiuti economici per pagare le bollette e gli affitti in modo tate da aiutare i figli che si trovano in difficoltà. Il rapporto Svimez inoltre, sempre secondo i dati forniti da Luce e Vita, si è soffermato ad esaminare anche la questione natalità. Decrescono le nascite nelle nostre città e aumentano le morti.

La situazione più critica si regista a Ruvo che passa dall' 11% all' 8%in circa dieci anni. A Molfetta si regista nell'ultimo decennio un lieve aumento della mortalità passato dal 9,6% al 10,4%. I dati evidenziano che si fanno meno figli per le condizioni economiche, per la crisi e per la mancanza di fiducia nel futuro.
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