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Politica

Movida notturna, i "suggerimenti" di Ninni Gemmato all'amministrazione comunale

Una lettera aperta dell'ex sindaco che racconta il suo rapporto con i gestori di esercizi commerciali e prova a consigliare la Giunta attuale sul da farsi

Ninni Gemmato non è più sindaco di Terlizzi da 10 mesi, ma la sua influenza su tutta l'area politica di centrodestra si fa sentire eccome. In queste ore tiene banco la (presunta) diatriba tra gestori di esercizi commerciali del centro cittadino, soprattutto nei corsi principali, dove la movida notturna era andata intensificandosi negli ultimi anni, e l'amministrazione comunale guidata da Michelangelo De Chirico.
Sotto la lente d'ingrandimento di gestori e proprietari di locali pubblici ci sarebbero le restrizioni ad orari ed emissioni rumorose da parte dell'esecutivo cittadino.
Gemmato è voluto intervenire sul punto, da una parte ricostruendo l'iter, non poco travagliato, che aveva portato alla creazione di una sorta di polo nel centro cittadino di locali della movida, dall'altro consigliando l'amministrazione comunale attuale sul da farsi. E sappiamo che tutto questo comporterà non poche polemiche.
Di seguito il testo di Gemmato.

«Era il 2015 quando la Giunta da me presieduta approvò il progetto di riqualificazione dell'area pedonale dello stradone nonché di tutte le strade e piazze che cingevano il Borgo Antico.
Il progetto - che abbiamo poi realizzato nel 2017 - prevedeva la ripavimentazione con basole di pregio, la creazione di aiuole verdi e la nascita di un'area giochi.
Si trattava di un'opera che, oltre a mettere in sicurezza delle aree già molto frequentate dai cittadini, avrebbe sicuramente valorizzato e reso più belli i siti pedonali dello stradone e delle piazze Cavour e IV Novembre.
Eravamo convintissimi che la valorizzazione di quell'area e la conseguente apertura di bar, pizzerie, ristoranti ed altri esercizi di somministrazione avrebbero avuto effetti positivi sull'economia locale.
A distanza di qualche anno, i fatti ci hanno dato ragione. In quei luoghi é nata una vera e propria area di movida che è diventata meta di eccellenza per migliaia di cittadini di altri paesi della Città Metropolitana di Bari e della Provincia BAT che ogni sera - ancor di più nel fine settimana - affollano il centro di Terlizzi. É nato un circolo virtuoso che è diventato un vero e proprio volano per l'economia cittadina. Spesso e volentieri chi inizia la serata in un locale la conclude in un altro della stessa zona diventando nella stessa sera cliente di più esercizi: la sinergia é evidente.
Tanti ragazzi sono riusciti a trovare lavoro da dipendenti di questi esercizi e tantissimi giovani che un tempo erano costretti a migrare quotidianamente in altre città per trascorrere la propria serata, oggi rimangono a Terlizzi con comprensibile sollievo dei genitori per la loro sicurezza (ne abbiamo visti fin troppi di incidenti stradali dopo la movida serale).
Tutto ciò é nato grazie alle decisioni lungimiranti adottate all'epoca dalla mia Amministrazione (scusatemi l'autovalutazione ma ne sono orgoglioso) e soprattutto grazie al coraggio di tantissimi giovani imprenditori che hanno creduto in Terlizzi, hanno investito ed hanno iniziato ad apprezzare i risultati.
Il clima collaborativo di quegli anni tra Amministrazione Comunale e classe imprenditoriale è stato un elemento vincente.
Ammetto che non è stato tutto rose e fiori: mi è capitato da Sindaco di ascoltare le doglianze di cittadini residenti in quella zona per via degli schiamazzi di qualche avventore non molto lucido, dell'alto volume musicale da parte di qualche esercizio o della prosecuzione oltre mezzanotte delle attività musicali. In queste circostanze ho cercato sempre di mediare pazientemente, di convincere il cittadino residente ad essere un po' più tollerante e l'esercente ad essere sempre attento nel rispettare la Legge; ho disposto una maggiore presenza - nei limiti del possibile - della Polizia Locale, ho interloquito positivamente con la locale Tenenza dei Carabinieri. Quando possibile, sono stato presente anche fisicamente. Ho sempre confidato nel senso del dovere di tutte le forze dell'ordine ma anche nel convincimento degli esercenti che bisognava evitare che 'il giocattolo si rompesse'. Nella stragrande maggioranza di tutte queste mie interlocuzioni ho riscontrato risposte ed atteggiamenti di buonsenso.
Ricordo anche i sacrifici che gli operatori degli esercizi pubblici hanno dovuto subire nel periodo dell'emergenza Covid: per questo motivo, abbiamo ritenuto quasi un dovere dimezzare nel 2022 i canoni da loro dovuti al Comune per le occupazioni di suolo pubblico, allo scopo di favorire la ripresa di queste attività.
Apprendo di un provvedimento dell'attuale Amministrazione Comunale che fissa dei limiti di rumorosità degli eventi musicali negli esercizi pubblici troppo severi (limiti addirittura più severi di quelli - già drastici - stabiliti dalla Legge Regionale!) e stabilisce un meccanismo farraginoso per la concessione di deroghe, meccanismo che finirà per complicare la vita ai titolari degli esercizi pubblici e per ingolfare di lavoro gli uffici comunali competenti.
Solo per avere un'idea, i limiti previsti corrispondono approssimativamente alla rumorosità di attività ordinarie (ad esempio attività domestiche o conversazioni).

Provvedimenti del genere scoraggiano tutti, sia i titolari di esercizi già aperti, sia gli imprenditori intenzionati ad aprire nuovi esercizi. Esattamente il contrario di quanto è stato faticosamente fatto in questi anni per invogliare gli imprenditori a puntare su Terlizzi, quegli stessi imprenditori che con il loro coraggio ed entusiasmo sono stati determinanti per far nascere qui la movida.
Temo seriamente che il lavoro di tutti questi anni vada a farsi benedire.
Suggerisco sommessamente all'Amministrazione Comunale di revocare questo provvedimento e - se ritiene proprio necessario modificare lo status quo - di convocare un incontro aperto con i titolari degli esercizi pubblici. L'incontro aperto consentirebbe l'eventuale partecipazione dei residenti ed un confronto chiaro e pacato tra esigenze diverse.
Scopo dell'incontro dovrà essere quello di concordare regole chiare che possano essere rispettate senza costringere gli esercenti ad appesantimenti inutili e senza che gli uffici siano oberati di incombenze eccessive.
Confido nel buonsenso di tutti affinché questa bellissima consuetudine possa continuare».

Ninni Gemmato
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