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Attualità

Migranti, Tesoro e don Michele Stragapede rispondono a Zappatore

La mancanza di una sistemazione dignitosa per i migranti stagionali continua a far discutere

A seguito dell'articolo pubblicato su questa testata relativo all'amarezza dell'assessora alla Cultura e alle Politiche Sociali, Daniela Zappatore, circa la «solitudine» e il «vuoto immenso» registrati dalla stessa, a partire da maggio scorso, nel percorso di ricerca di una sistemazione dignitosa per i migranti stagionali giunti nella nostra città per la raccolta delle olive, pubblichiamo per completezza di informazione le due missive pervenuteci in redazione dal consigliere comunale Franco Tesoro (Gruppo misto) e dal parroco della San Gioacchino, don Michele Stragapede.
Entrambi sollevano una serie di riflessioni critiche nel merito della questione, che testimoniano uno stato dell'arte indiscutibilmente approssimativo. In effetti, a quasi due mesi dall'inizio della raccolta delle olive e dall'arrivo di centinaia di migranti stagionali, in pieno inverno, dobbiamo registrare la mancanza di un ricovero dignitoso che possa permettere ai lavoratori stagionali stranieri, anche solo di trascorrere le fredde nottate al riparo e di usufruire di servizi igienici minimi.

Il testo integrale della lettera di Franco Tesoro
«Non sono lontani i tempi in cui con toni di disprezzo e aspettative misericordiose, alcuni attuali amministratori puntavano il dito verso la passata gestione Gemmato che, seppur con tante difficoltà, non si è mai sottratta nel trovare soluzioni per tempo circa l'accoglienza dei migranti stagionali. Sì, perché quando non si amministra non si ha assolutamente idea di quanto complesso sia anche prevenire certi fenomeni. Ma a volte è meglio tacere invece di compiere scivoloni su temi così delicati. L'incapacità amministrativa ed umana qua ci sta tutta! La rete e le connessioni tanto decantate con associazioni locali, trovano nel concreto il nulla! Per non parlare dell'assenza totale di programmazione e pianificazione anche della semplice allocazione economica, per fare fronte alla situazione ormai in emergenza. Eppure stiamo assistendo ad elargizioni futili e frequenti per ottenere anche su altri fronti, vedi il clima natalizio, zero risultati, con assenza di un completo e coeso programma di attrazione turistica e mancanza totale delle doverose luci di Natale (altro tema su cui in passato abbiamo assistito a sermoni da gran maestri!). Dov'è finita la vostra umanità, dove sono finite le opportune variazioni di bilancio per tentare di allestire idonei spazi o collaborare con realtà che in silenzio si stanno già prodigando per tendere la mano a uomini a cui state togliendo anche la loro dignità? Infine, bene fa Città Civile anche a confrontarsi con altre comunità per lo scambio di buone pratiche, ma ciò deve svolgersi in fase programmatica e non in piena emergenza! Le testimonianze positive di altre comunità non fanno altro che sottolineare ancora di più l'incapacità operativa degli amministratori a cui stiamo assistendo nel nostro paese. Il risultato è tende ed accampamenti di uomini al limite delle decenti condizioni di vita».

La lettera di don Michele Stragapede
«Ho letto con particolare dispiacere le esternazioni dell'assessora Zappatore circa le "resistenze e le chiusure in cui si è imbattuta, tanto da scandalizzarsi per i tanti "no" ricevuti. In primo luogo, un atteggiamento poco solidale è pervenuto proprio dalla Diocesi: su sette parrocchie con cui si è interfacciata, nessuna di queste si è mostrata propositiva per dialogare con i fedeli e venire in aiuto con la ricerca di una location adeguata".
Questo mi ha portato a riavvolgere i ricordi di questi pochi anni di presenza pastorale alla S. Gioacchino. Dov'era l'assessora o l'amministrazione comunale quando:
-abbiamo fatto ogni anno accoglienza degli stagionali presso la casa canonica della parrocchia? E continuiamo a farla! Infatti, al momento ci sono 4 persone in "permanente sosta"; altre due sono appena ripartire per l'Ucraina;
-durante il periodo della pandemia abbiamo dovuto mobilitare persone di buona volontà per sanificare gli ambienti e accogliere persone terlizzesi e non in canonica, preparando per loro pranzo e cena, e provvedendo persino a lavare i loro indumenti?
-Quando abbiamo accolto gli ucraini…e alcuni sono ancora su in struttura?
-Quando facciamo il doposcuola, ogni giorno, ai tanti figli di immigrati e figli di terlizzesi?
-Quando in parrocchia persone competenti si dedicano all'insegnamento della lingua Italiana alle donne immigrate presenti sul territorio?
-Quando abbiamo dovuto creare il servizio docce? Con tutte le spese di installazione e manutenzione e pagamento delle utenze, Tari inclusa!
-Quando abbiamo portato il pasto a domicilio alle persone in necessità durante delle feste principali;
-Quando abbiamo cominciato l'attività del "Pane Sospeso"?
-Quando ogni settimana, e più volte alla settimana, il Centro Ascolto Caritas parrocchiale, raccoglie generi di prima necessità per andare incontro ai bisogni di tanti? E spesso interviene anche con somme di denaro.
Forse non ci considera perché, come parrocchia non abbiamo mai chiesto sussidi economici. L'unica richiesta fatta all'Amministrazione…è stata una lettera ufficiale presentata per chiedere maggiori spazi per il servizio doposcuola….una lettera mai presa in considerazione!!!
Quale visione e comprensione del fenomeno emerge dall'approccio di questa amministrazione che tanto ha sbandierato – con il proprio arrivo - il poter finalmente risolvere il fenomeno degli immigrati stagionali?? Solo lamentele!
L'accoglienza esprime il senso civico e, per noi cristiani, è andare incontro al Cristo.
Accogliere è anche e soprattutto un dovere dell'Amministrazione!
Avere a cuore una problematica come la accoglienza e la gestione degli stagionali non può essere un impegno da assumere solo durante la fase della maggiore presenza di stagionali, che tanto comodo ci fanno. Questa non è più una emergenza....e forse, come Amministratori bisogna decidere di dedicarvi persone, tempo e risorse....senza dover poi ripiegare sulle strutture parrocchiali o diocesane che già sono overstretched e annaspano nel cercare di rispondere alle tante urgenze.
Saremo mai capaci a Terlizzi di garantire i Diritti Umani a tutti coniugando una cultura dei diritti? Sarebbe bello poter elaborare una maggiore accoglienza, dedicare un luogo cucina dove nessuno si senta obbligato a mangiare 'italiano' e possa ritrovare i gusti di casa. Un censimento dei tanti già presenti sul territorio per una Festa della Contaminazione! Un censimento di case sfitte con il comune garante di giusta ricompensa e integrità dell'ambiente.
La creazione di luoghi di socializzazione per evitare che tanti stiano ad oziare all'ingresso del comune dando una immagine poco dignitosa del paese. Ma avviare anche percorsi di conoscenza e scambi culturali.
Come è noto, noi della San Gioacchino, è posso garantire della Caritas Cittadina, siamo sempre disponibili ad esercitare la fantasia del cuore per poter, insieme, accogliere: "ero forestiero e vi siete presi cura di me" resta sempre Vangelo, per noi, e resto sempre disponibile a tutti coloro che si adoperano per servire l'umanità, specialmente a coloro che sono delegati a prendersi cura del bene comune e ad accompagnare tutti verso il divenire sempre più comunità».
  • Franco Tesoro
  • don michele stragapede
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