IMG WA
IMG WA
Politica

Il «No» di Nicola Colaianni sul referendum costituzionale

Ieri sera il docente universitario ha spiegato le ragioni di chi è contrario al taglio dei parlamentari

Una nutrita platea di giovani e adulti ha ascoltato attentamente le ragioni promosse ieri sera, 9 settembre, dal prof. Nicola Colaianni, e profondamente contrarie all'approvazione del referendum popolare sulla legge costituzionale di modifica agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in merito al taglio di 345 parlamentari.

«Le riforme vanno articolate all'interno di un contesto ben determinato e non vanno prese singolarmente», tuona Colaianni, ex magistrato, «Sennò si tratta di uno sfregio alla Costituzione».

Diverse le tematiche sottese al «No». Innanzitutto, emerge l'eventuale deficit democratico che potrebbe scaturirne con una conseguente poca rappresentatività in Parlamento. Secondo l'autorevole relatore, infatti, rimarrebbero fuori dalla Camera dei deputati e dal Senato non solo i partiti di minoranza, ma anche le minoranze di partito, per non parlare poi delle discriminazioni verso le regioni del Sud Italia che potrebbero registrare un numero inferiore di eletti rispetto a quelle del Nord a statuto speciale.

«La riduzione di parlamentari comporta una riduzione del dibattito politico e della democrazia», afferma Colaianni nello spiegare la sua posizione, avversa a «un uso occasionale e congiunturale della Carta Costituzionale».

Poca rilevanza, infatti, assumerebbe il risparmio netto di circa 57 milioni di euro annui, che inciderebbe in maniera irrisoria su ciascun cittadino, in maniera pari a un caffè al giorno per l'intera popolazione italiana. Tra l'altro, sostiene il docente universitario, non è detto che una cifra così cospicua, come potrebbe apparire agli occhi di un comune cittadino, possa essere investita in ambiti socialmente utili: rientrerebbe, più concretamente, nella fiscalità dello Stato per poi essere ripartita a seconda delle contingenze.

E nemmeno una possibile miglioria nell'efficienza del funzionamento delle due Camere lo convince. Per Colaianni passare dagli attuali 945 onorevoli ai potenziali 600 non è garanzia di snellimento: anzi, significherebbe oberare di maggior lavoro meno soggetti, al contrario impegnati con più pressioni nelle relative Commissioni parlamentari.

La legislazione d'urgenza è, infatti, una questione annosa: il Parlamento legifera poco, si rimanda sempre più spesso alla facoltà dell'esecutivo di emanare normative per regolare in tempi brevi materie piuttosto complesse. Ne sono un esempio i DPCM del premier Conte in periodo di pandemia da Coronavirus: essi trovano il loro fondamento in un unico decreto legge promulgato dal Governo.

A fronte dell'attuale referendum, emerge una strenua difesa dello status quo, dunque. «Bisogna orientarsi verso l'attuazione del principio di precauzione per prevenire uno svilimento del Parlamento», è il pensiero principe di Colaianni.
pubblico
  • Referendum costituzionale
  • Nicola Colaianni
Altri contenuti a tema
Referendum, la soddisfazione dei 5 Stelle nelle parole di Francesca Galizia Referendum, la soddisfazione dei 5 Stelle nelle parole di Francesca Galizia La deputata giovinazzese, eletta nel collegio che comprende Terlizzi, esulta per il responso popolare
Referendum ed elezioni regionali, per votare c'è tempo sino alle 15.00 Referendum ed elezioni regionali, per votare c'è tempo sino alle 15.00 Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne
Elezioni 2020, Terlizzi oggi e domani al voto. Tutte le info utili Elezioni 2020, Terlizzi oggi e domani al voto. Tutte le info utili Vademecum per le regionali e per la consultazione referendaria di domenica 20 e lunedì 21 settembre
"Capiamo il referendum": il 9 settembre un incontro dedicato al referendum costituzionale "Capiamo il referendum": il 9 settembre un incontro dedicato al referendum costituzionale Relatore della serata sarà il Prof. Nicola Colaianni
Nominati gli scrutatori per le operazioni elettorali e referendarie del prossimo settembre Nominati gli scrutatori per le operazioni elettorali e referendarie del prossimo settembre 88 gli effettivi e 173 i supplenti
Referendum taglio parlamentari: alle urne il 20 e 21 settembre Referendum taglio parlamentari: alle urne il 20 e 21 settembre La consultazione referendaria si svolgerà in contemporanea alle elezioni regionali
Rinviato a data da destinarsi il referendum del 29 marzo Rinviato a data da destinarsi il referendum del 29 marzo Il Premier Conte: «Non abbiamo una nuova indicazione al momento»
Referendum, anche a Terlizzi vince il NO con il 65,96% Referendum, anche a Terlizzi vince il NO con il 65,96% Affluenza in aumento al 60,78%
© 2001-2024 TerlizziViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TerlizziViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.