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Associazioni

Azione Cattolica, giudizi e consigli sulle prossime elezioni regionali

In vista del 31 maggio, ancora una volta l'associazione diocesana si dedica alla politica

Ancora una volta l'Azione Cattolica della diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi entra pesantemente nel dibattito politico locale e a pochissimi giorni dal 31 maggio, giornata dedicata al voto delle regionali, l'associazione di matrice cattolica impegnata a vivere "l'annuncio del Vangelo e la chiamata alla Santità" si dedica alla politica esprimendo apertamente giudizi vari verso quella o quell'altra parte politica, pur senza mai nominare nessuno con nome e cognome.

«Sentiamo la necessità, come Azione Cattolica - si legge nel documento - di condividere con le nostre città alcune riflessioni, che scaturiscono innanzitutto dal bisogno di rispondere ai tanti "perché" che si stanno da settimane presentando nella mente di tanti elettori locali.»

Difficile, allora, da parte di chi legge, non percepire quasi un tono di nostalgia verso Nichi Vendola (governatore uscente) quando l'Azione Cattolica si riferisce a «chi non ha di fatto creato le condizioni politiche perché il "modello Puglia", che per anni è stato un modello a cui tanti hanno fatto riferimento in Italia, potesse continuare, sia dal punto di vista politico che dal punto di vista amministrativo. A riprova del fatto che la politica basata sul fascino di un leader, prima o poi si scioglie nel nulla se il leader non è in grado di creare una continuità.»

Così come difficile non cogliere un riferimento ad alcuni partiti schierati con Michele Emiliano quando nel documento si legge della «nuova tendenza alla grande ammucchiata al centro che si caratterizza questa campagna elettorale; con candidature strane, caratterizzate da arguti trasformismi o da semplici scambi di casacche, di fronte ai quali si fa fatica a capire la coerenza (se mai ci fosse) e le motivazioni di certe scelte, con movimenti da giocolieri del tipo "carta vince…carta perde" che non fanno altro che lasciare il cittadino confuso e inorridito.»

«Continuiamo a sostenere - dichiara Ac - come già fatto anni fa in occasione della campagna "Io Cambio", che spesso si farebbe cosa buona e giusta nel restare fermi un giro, per riflettere, per ricercare anche un pizzico di coerenza, anche perché, volendo, la propria passione per la polis la si può vivere in tanti altri modi, per il bene della comunità. Nel resto del lungo documento, l'associazione cattolica parla poi del rischio sempre presente di voto di scambio, dei programmi che mancano o vengono presentati in ritardo, dei 6 candidati impresentabili individuati dalla Commissione Parlamentare Antimafia nelle liste pugliesi.

«E allora come venir fuori da questa rabbia? Come convincere ancora una volta i nostri aderenti, i cittadini, i giovani ad andare a votare?» sono gli interrogativi posti a conclusione del documento. «Lo facciamo innanzitutto ricordando a tutti che la politica non è solo quanto finora abbiamo accennato; c'è la bella politica, quella fatta di vicinanza ai problemi delle persone, di sacrifici, di coerenza e di pulizia, incarnata da persone con nomi e cognomi e progetti politici chiari e definiti. Ed è questa l'idea di politica che dobbiamo condividere e rendere concreta nei nostri territori. Lo facciamo invitando tutti i cittadini a non privarsi mai del diritto al voto, perché con l'astensionismo non si denuncia nulla, ma si è solo silenziosi e assenti e l'assenza non ha mai contribuito a cambiare le cose. Ci sono tante proposte, tante candidature; informatevi, partecipate ai momenti di dibattito, cercate di conoscere le storie dei candidati, il perché delle loro scelte e pensate che il futuro di questa Regione è anche nelle vostre mani! Lo facciamo invitando tutti i cittadini a denunciare episodi di voto di scambio e di ogni "proposta indecente" che potrà essere presentata; fatelo in memoria dei giudici Falcone e Borsellino, in memoria del sindaco Carnicella, in memoria di tutti quegli uomini e quelle donne che hanno dato la loro vita in nome della legalità e della giustizia!»
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