Mostra Cozzoli
Mostra Cozzoli
Arte

Ilozzoc Oiluig. Il Cozzoli inedito al Museo Diocesano

sabato 21 novembre 2015 fino a domenica 31 gennaio
mar-ven 10:00-13:00; sab-dom 10:00-13:00 / 17:30-20:30 Intero:4€; Ridotto:3€; Gratuito per disabili ed accompagnatori e per Under6;
Via Entica della Chiesa - Molfetta
"Entro con un amico nel suo studio di palazzo Cappelluti e vedo appesi ai muri una ventina di quadri moderni futuristi (prismi, scacchiere, […] occhi, scarabocchi…) e dico a lui: Maestro di chi sono questi quadri? Mi guarda e poi fa: di Ilozzoc Oiluig (Cozzoli Giulio) … Come …Vostri? Sì, rispose, in una settimana ne ho fatti venti. Ho voluto esprimere con questo ai moderni artisti una grande verità: io sono capace di fare in pochi giorni anche questi quadri… e voi siete capaci di fare quelli? Ed addita con la mano i lavori classici che aveva nello studio incompiuti, poiché attendeva alle ultime rifiniture".

Certamente quanti conoscono Giulio Cozzoli saranno rimasti sorpresi nel visitare la mostra allestita presso le sale del Museo Diocesano di Molfetta. Una mostra che rivela un aspetto originale dell'artista molfettese, un uomo di grande talento, classico per "fede", prevalentemente scultore, nato nel 1882 e morto quasi sessant'anni fa, nel 1957. La sua vasta produzione artistica non conosce tempo e continua a parlare della storia, come magistra vitae, per l'uomo di ieri come a quello di oggi. Una storia che l'artista ha saputo raccontare e tradurre plasticamente attraverso le suo opere. La sua esistenza si innesta nel tempo delle due Grandi Guerre e la sua produzione artistica passa anche attraverso la sua esperienza difficile e sofferta del fronte.

Il Museo Diocesano di Molfetta e la Soc. Coop. FeArT, con il supporto della ditta di restauri Omphalos ed il patrocinio del Comune di Molfetta, hanno inaugurato lo scorso sabato, 21 novembre 2015, l'esposizione temporanea "L'Uomo che ride. Ilozzoc Oiluig, ovvero Giulio Cozzoli antimodernista". Concepita dal prof. Gaetano Mongelli, profondo conoscitore dello scultore molfettese, l'esposizione ha voluto valorizzare l'aspetto più inedito di Giulio Cozzoli. Il visitatore noterà sin dal primo quadro che viene presentato un aspetto del tutto nuovo dell'artista che quasi contrasta con tutta la sua produzione a noi nota. L'idea della mostra nasce proprio dalla necessità di indagare una facies pressoché sconosciuta dell'opera grafica e pittorica del Cozzoli, esperita – anche in termini plastici – in un lasso di tempo che va dal 1950 circa al 1956: quella relativa al suo atteggiamento antimodernista nei confronti delle avanguardie storiche del Novecento. Una storia che, passando dal profano al sacro, per paradosso va rapportata e letta in filigrana al destino conservativo della Deposizione: una questione non da poco. In modo da agevolare una più consona comprensione del fenomeno, si indagano – nel complesso – le ragioni, gli stati d'animo, i motivi scatenanti che col ricorso a siglature, anagrammi e pseudonimi per lo più speculari e palindromi (Ilozzoc Oiluig), indussero il maestro a mettersi in gioco su scala locale. Firmando e colorando in età avanzata superfici che remavano contro l'eterodossia di certi linguaggi contemporanei, a suo avviso insostenibili, col malcelato intento di chi – dalla trincea agli assalti in prima linea – per fede e per coerenza rodata sul campo da oltre cinquantenni di lavoro, non avrebbe mai rinunciato a «magnificare» il mondo della visione, «assumendo ancora un volta il classico a modello non per annullare ma per rafforzare la continuità storica tra l'antico e il moderno» e, di conseguenza, «tra il contenuto e il contenente».

I venti dipinti e disegni "futuristi", gentilmente concessi dagli eredi della famiglia Cozzoli, saranno esposti presso le sale museali fino al 31 gennaio 2016; l'esposizione sarà visitabile tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 10:00 alle 13:00 e il sabato e la domenica anche il pomeriggio dalle 17:30 alle 20:30, la visita rientra nel percorso museale recentemente riallestito con alcune tra le più belle opere appartenenti alle donazioni ricevute dal Museo negli ultimi anni (intero 4,00 euro; ridotto 3,00 euro; gratuito per disabili con accompagnatori, ragazzi under 6).
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